Se gli squali fossero uomini

 

Se gli squali fossero uomini, farebbero costruire nel mare enormi casse con dentro ogni sorta d’alimenti. Si preoccuperebbero che le casse avessero sempre acqua fresca e adotterebbero ogni tipo di precauzioni sanitarie: i pesciolini sani e allegri hanno un miglior sapore di quelli malinconici.

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Rosa Johanna Pintus

 Politica e cultura

La politica fa parte della vita umana da tempo, da tempo ci attanaglia e ci appassiona. Siamo Ateniesi per cultura, politica e pensiero; ci interroghiamo da tempo su come migliorare la cosa pubblica ma pare che nessuno sia in grado di farlo.

Si urlano slogan dozzinali, si lanciano scandali, si minimizza il tutto: il tempo nasconde.

In questo clima da talk show occorre fermarsi, pensare e riflettere.

Questo spazio è una piazza silenziosa in cui si scrive, non si urla e non ci si sovrappone; un confronto serio tra destre e sinistre, falchi e colombe in cui a parlare sono anche gli antichi; autori che ormai i giovani ignorano se non frequentano il liceo. Si è di fronte a una società dal linguaggio semplificato, immediato, depauperato: la neolingua di 1984 impera ed Orwell insegna.

Eppure, in questa società che corre e produce, non tutto è da cambiare: il web non uccide il pensiero, lo agevola e lo costringe a descriversi, ad esprimersi. Questo blog è per me una sfida: mi avvicino a un linguaggio che non conosco, che interpreto, che proverà a dar parole a chi non ne possiede.

C’è bisogno di cultura, a questa seguirà la politica.

Rosa Johanna Pintus

Optimates et Populares: roventi scandali e verità non dette

Se…in barba alla datazione storica

 

Se gli antichi Romani andassero alle urne il 4 marzo, non potendo scegliere tra optimates e populares, Catone il Censore voterebbe la Lega censurando ogni spinta europeista (già criticò l’ellenizzazione dirompente e la cultura)

I due Gracchi voterebbero per Liberi e Uguali mentre Mario, con l’appoggio dei Metelli, voterebbe forse la Meloni convinto che sia Roma a dover entrare in Africa e non viceversa.

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Sangue e silenzio in Guinea: repubblica o regime?

Silenzio

 

Silenzio.Nessuno ne parla in Italia, nonostante i giacimenti di bauxite.

Occorre guardare la TV francese per sapere qualcosa, giusto perché la Guinea apparteneva a loro nei neri capitoli del Novecento. Stiamo parlando della Guinea Conakry, definita repubblica sui manuali di geografia, di fatto regime; è normale che molti fuggano da questo territorio che si affaccia a occidente sull’Oceano Atlantico mentre a nord confina con il Mali.

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Ombre e uomini: l’indifferenza e la resilienza

Resilienza

Sentii questo termine, per la prima volta, in riferimento ai reduci di Auschwitz, Birkenau, Mauthausen: i bambini reduci dai campi di concentramento hanno sviluppato la resilienza.

L’affermazione non mi convinceva: io lavoravo in scuole di frontiera in cui i bambini assistevano a violenze quotidiane. Vedevo resilienza? No, rabbia ed estrema deriva. Ora, per quanto la vita in periferia sia dura, di certo ad Auschwitz fu peggiore.

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La scuola in fallo: istruzione, distruzione e paure

Ritratto di una media

Angosciati, scontenti, sdraiati ti osservano. Ti provocano, ti irritano, ti scuotono e disegnano falli: sulle tende ignifughe e giallognole (quando ci sono), sulla lavagna o sulla porta o

sul moncherino che ne è rimasto. O incisi sui vetri. Ne ho viste tante di scuole e di adolescenti tantissimi: cambiando il ceto l’atteggiamento di base permane e il fallo resta, apotropaico e catartico. La scuola media è così: un triennio di scazzo e di rabbia, di braccia troppo lunghe che non si sa dove metterle, di ormoni che esplodono e di lacrime che cadono.

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Periferiche giovinezze: Cep, Cige, Fegino

L’editore

Dio li fa e poi li accoppia: lui,con la sua chitarra e il volto di De André, lei e i suoi modi zingari e inusuali.Si sono incontrati, Angelo Poggio e Alessandra Giordano, tra le pagine editeda Antonello Cassan di Liberodiscrivere. Quello dell’editore non è un ruolo facile, soprattutto se ci si ritrova a combattere contro il marketing spietato di case editrici ben più note; tuttavia Cassan è riuscito a creare una sorta di salotto letterario alla De Stael, ove convergono autori dalle personalità differenti.

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Il Genovese: storia di un uomo, atto secondo

Eva Peron e il Genovese

La storia è sempre quella dei vincitori, il Genovese lo sa ma sa anche questo: non esiste Bene e non esiste Male, non esiste il giusto in assoluto e non esiste chi sbaglia e basta.

Si tratta di una realtà triste, difficile da accettare e che spesso si scontra con gli -ismi del Novecento; in questo blog io voglio dare spazio all’uomo, non all’ideologia.

Il Genovese e io corriamo su binari diversi ma lui ha qualcosa in più di me: una storia vissuta in prima persona e che va raccontata. Lo ascolto al telefono e le parole divengono immagini, odori, sapore di Storia.

 

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Il Genovese: storia di un uomo, atto primo

Un incontro inatteso

 

Le persone si incontrano per caso,o per destino, a volte per strada e a volte in rete; a volte, e per assurdo, sono accomunate da obiettivi simili ma differente ideologia.Conosco il Genovese per caso, su FB; è uno di quelli che non si sofferma sul mio aspetto fisico ma sulle parole che scrivo.

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