La Siria e le infinite Desert Storms: imperialismo ed effetti collaterali

Quousque tandem abutere, USA, patientia nostra? La guerra in Siria è una scacchiera trifronte in cui gli effetti collaterali e le ragioni imperialiste non disturbano la nostra coscienza; e Assad è il nuovo punchingball occidentale.

Nella foto accanto un effetto collaterale della guerraBimbo in Siria

Ci fu Bin Laden con i suoi talebani, c’è stato Saddam Hussein con le sue armi chimiche mai trovate; infine la Libia che, con l’eliminazione di Gheddafi, è diventata un territorio attualmente spezzato e regredito.

Chi ha la memoria più lunga pensa alla Desert Storm, il geniale tentativo statunitense per ingannare l’opinione pubblica: era il 17 gennaio del 1991 e si trattava della prima guerra in diretta; io avevo diciassette anni e, sul libro di storia, le immagini di Achille Beltrami che descrivevano la Grande Guerra.

Ecco, per quanto fossi una ragazzina inesperta, capivo che questa della Desert Storm era una squallida operazione mediatica: le lucette verdi, il buio, gli aerei che significato avevano? Andreotti aveva accettato e approvato la decisione degli alleati, decisione condivisa anche dall’URSS.

Il casus belli era stato l’invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein; compito degli USA e dei loro alleati era quello di ripristinare la sovranità di quello Stato. L’ONU aveva adottato la risoluzione 678  che legittimava l’uso della forza contro quel cattivone coi baffi e mia nonna Rosa, come altre persone anziane che erano vissute durante la Seconda Guerra Mondiale, si era riempita la credenza di cibo in scatola e bottiglie d’acqua perché temeva si tornasse in guerra.

La Prima Guerra del Golfo  appariva ai più giusta e sacrosanta: c’erano i buoni, c’erano i cattivi, c’erano le vittime e, chiaramente, gli eroi (rigorosamente americani); noi del classico eravamo piuttosto scettici anche riguardo le nuove armi.

Era la guerra delle bombe intelligenti, quelle che sanno chi colpire e – se qualcuna risultava un po’ scemotta- si trattava di un effetto collaterale ( il Kuwait perse mille civili, l’Iraq quasi quattromila).

Norman Schwarzkopf, eroe del Vietnam, ebbe in breve la meglio sugli iracheni e avrebbe potuto catturare Saddam ma fu fermato.

Perché?

George Bush Senior attendeva che il raìs utilizzasse le famose armi di distruzione di massa, serviva questo per poter andare avanti e invadere l’Iraq perché, in effetti, agli Stati Uniti la sovranità del Kuwait non interessava.

Saddam Hussein non utilizzò tali armi e l’Occidente non ebbe il via libera dall’ONU per l’invasione di un così ghiotto territorio.

Ma era davvero solo una questione  riducibile al petrolio?

A seguito della perestroika e della caduta del Muro di Berlino, era di vitale necessità per le industrie di armi l’individuazione di un nemico: le nuove armi andavano pur provate su qualcuno, il Medio Oriente costituiva un serbatoio naturale di nemici.

Nemici su cui utilizzare le nuove armi, altrimenti non avrebbe avuto senso produrle: se le lobbies non vendono armi, non sostengono i partiti; da qui deriva che ogni presidente americano, per mantenere il potere, deve inventarsi una guerra.

Chi tra tutti questi avesse ragione, chi potesse avanzare dei diritti, non lo so: so troppo poco del mondo, anche se l’ho attraversato.

Mi capitava spesso di scendere nelle segrete e assistere al duro addestramento dei giovani; essi erano indottrinati, plagiati quasi ipnotizzati dalla voce di Glauco che raccontava la possibilità di un mondo integro e solidale sotto l’egida di Habul.

Anime Infrante, Rosa Johanna Pintus

La situazione del Medio Oriente è rimasta così fedele a se stessa che io mi sono ritrovata a riproporre lo stesso romanzo, Anime Infrante, dopo tredici anni! Eccoli gli effetti collaterali della guerra: da Astianatte gettato dalle Mura Scee in nome di un’inesistente Elena di Troia all’attuale situazione, l’uomo non è cambiato e le magnifiche sorti progressive sono evidenti.

Batìla – Dove vuoi scappare, Safès, non c’è scampo, non c’è scampo (cantilena).

(Seria) Eccoli, arrivano. Sento gridare ma non riesco a vedere. Sono là sopra e sono avidi di morte. Io, qui, impotente, posso solo pregare.

Uccelli enormi dagli occhi d’abisso sputano fuoco dai mille colori.

(Cantilena) non c’è scampo, non c’è scampo!

(Seria) Eccoli, arrivano. Sento gridare ma non riesco a vedere. Sono là sopra e sono avidi di morte. Io, qui, impotente, posso solo pregare.

Uccelli enormi dagli occhi d’abisso sputano fuoco dai mille colori.

 

Safès – Batìla, Batìla, che ti succede! Ritorna in te, svegliati!

 

Batìla – Do-ve-mi-por-ti? Non c’è-lu-ce-do-ve-mi-por-ti!

Anime Infrante, Rosa Johanna Pintus

E se non ci sono guerre in vista?

Si foraggiano gruppi di facinorosi che possano creare disturbo e…il gioco è fatto.

In Siria la situazione non è diversa: cambiano gli attori ma non le ragioni. Torniamo a quella famosa “primavera araba” del 2011, chi l’aveva orchestrata? Non gli Arabi ma l’Occidente; un Occidente così determinato a impedire un’eventuale alleanza Iran-Siria-Libano perché avrebbe potuto contrastare gli interessi di Israele. Vennero così finanziati ed equipaggiati gruppi di ribelli quali ISIS, Al Nusra, Al Qaeda, Free Sirian Army, Fronte di liberazione solo allo scopo di creare instabilità politica (salvo poi lasciarsi sfuggire la situazione di mano).

Dal 2011 ad oggi la situazione si è andata deteriorando nonostante la caduta di Aleppo (clicca sul link e guarda cosa succede); perché?

  • gli USA devono utilizzare le armi che costruiscono;
  • gli USA devono giustificare con qualche guerra i soldi che stanziano per la Difesa;
  • occorre tenere impegnato Putin in un luogo per poter conquistare tutti gli altri;
  • i profughi e i terroristi NON raggiungono l’America ma si riversano in Europa.

Sic stantibus rebus e ricordandovi che l’articolo 11 della Costituzione italiana ripudia la guerra, buoni Hunger Games a tutti.

Nella foto

Effetto collaterale 2

Rosa Johanna Pintus    

 

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