Il filo sottile della rimozione

Riunione in casa mia stasera, come ai vecchi tempi: Hermes Movie che discute, che si confronta.

La mia mente va ad allora: la zona rossa, la zona gialla, la zona verde (o era bianca?)… comincio a dimenticare. Forse perché di lì a poco tutto si è oscurato per me, per la mia famiglia: un incubo.

Prima c’era stata la gloria: ero una delle poche in grado di fare lezione in Dad ed ero osannata come Cristo nella domenica che precede le Palme. Poi…

Ricordo un tuffo che rifiutai di fare a Malta in Erasmus: il mio amico Peter deluso.

Perché non ti fidi? Lo stiamo facendo tutti…

Peter e i miei amici polacchi si sono vaccinati.

Io non mi fido, ho sempre odiato i tuffi, figuriamoci quello che mostra altri scogli sotto l’acqua limpida!

Il Covid imperversava a Malta e in effetti lo presi in modo del tutto asintomatico, me ne accorsi in Italia.

Ma quel Covid lì già avuto non mi avrebbe protetto da nulla. Portai avanti il mio lavoro in classe con la mascherina d’ordinanza; insegnavo italiano agli stranieri, immaginatevi un po’ come! Per imparare la lingua occorre vederla la lingua!

Quell’anno vagò tra zone variopinte, mio figlio era in Dad per il secondo anno consecutivo: privato del diritto allo studio e i risultati emergono adesso con una pagella mediocre nell’anno della maturità. La Dad è stata una vera e propria selezione naturale che ha lasciato vivi solo gli amanti dei libri.

Queste cose comunque le ricordo quasi con chiarezza, il filo della rimozione s’insinua invece sotto il governo Draghi.

Fine 2021 e inizio 2022. La prima volta che la TV “mi caga”: non per i libri che scrivo ma in quanto pericolosa No Vax.

Se non fosse stato per Italexit sarei morta.

Se fosse stato per la famiglia, che mi guardava come se fossi pazza, sarei morta.

Francesco Cento, scultore sublime.

Quello che ricordo di quel 2022 è che i miei genitori mi criticavano perché non mi vaccinavo e che i miei figli mi odiavano perché non li facevo vaccinare e quindi erano esclusi dalla vita…sociale. Gli altri familiari mi guardavano con sufficienza e io li ho tagliati fuori dalla mia vita mentre con i genitori mi sono chiarita e i figli mi hanno ringraziata per aver resistito. Mio marito e il mio ex marito, nella comune idea che la mamma dei loro figli dovesse sopravvivere alla follia, si sono vaccinati pur non volendolo, lo hanno fatto entrambi al posto mio e nonostante i miei tentativi di rimandare il loro momento.

Ciò che non riesco a ricordare è come io abbia potuto gestire tutte queste tensioni, come io non sia impazzita nel ritrovarmi sostituita in un attimo. Ho odiato ogni supplente che si sia prestato a questo vile gioco.

Ricordo che giravo nel disperato tentativo di ammalarmi ma non potendo prendere autobus né treni le possibilità erano fortemente ridotte.

Ricordo di aver insegnato a mia figlia a far dei grandi sorrisi ai controllori affinché non le chiedessero il green pass! Ma mio figlio andava e tornava a piedi.

Ricordo di aver riso e pianto insieme su una panchina al gelo, col caffè nel bicchiere di carta, mentre dentro al bar un cane era seduto al caldo vicino al suo padrone col green pass.

Ma si tratta di episodi, non rivivo tutto, il desiderio di dimenticare è forte, lo sforzo di ricordare è necessario.

Quel cane seduto nel bar è la mia immagine di dittatura.

Questa

mattina.

è muta

di

pensieri:

sto fuori

dal mio

bar

e

guardo

il cane

non

vaccinato

della

ragazza

vaccinata

dentro

al caldo .

Divengo

un Pierrot

dal riso

amaro

e la

lacrima

ferma.

sul viso:

dura

lex

sed

lex.

Alessandra Giordano

One thought on “Il filo sottile della rimozione

  1. Grazie. Io ricordo perfettamente tutto. Costretto a vaccinarmi per non perdere lo stipendio. Non me lo potevo permettere. Così come ricordo i colleghi non vaccinati, scacciati dalla scuola. E le difficoltà allucinanti sopportate per poter incontrare la mia compagna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *