Caro Zelen’sky,
pur non essendo filorussa, non cado nel tuo inganno mediatico. Probabilmente hai confuso l’Ucraina per un set televisivo ma i tuoi attori stanno morendo come in Squid Game.
Stai condannando da tempo i figli della tua terra ad essere orfani, figli già condannati una volta da Chernobyl ma, evidentemente, per l’Ucraina non ci può essere pace.
Ora appari agli occhi del popolo come esempio di resistenza ma dov’eri quando le tue donne, bionde e belle, quindi ancor più a rischio, abbandonavano il loro Paese, la loro famiglia, la loro lingua?
Tu non c’eri pur essendoci e, anzi, alcune mie studentesse ucraine, mi dicevano che nel granaio di Europa la corruzione mieteva più vittime del nucleare e che i Russi erano comunque migliori degli Americani anche se…
Altre invece sostenevano la tesi opposta: meglio gli Usa. Meglio gli Usa fino agli attuali decreti che hanno trasformato l’Italia, zerbino d’America, in una non democrazia.
Dov’eri allora, Zelen’sky? So dove sei adesso: in continua tournée mentre il tuo popolo muore. Ti segue ma muore mentre tu ti atteggi a Che Guevara e non lo sei.
Invece non vuoi. Ma essere il volto affascinante degli Americani è un’arma a doppio taglio e quindi, per conto mio, dovresti smetterla di giocare a Risiko e salvare la tua gente, quanto prima.
Perché la Storia ce la dobbiamo scrivere da noi e non farla scrivere da due superpotenze che non hanno più senso e paiono due vecchi di insensate brame.
Lascia il Donbass, lascia la Crimea: vivi e lascia vivere.
Alessandra Giordano