“Ju Jitzu sotto le stelle” e “Gualtiero e i pappagalli verdi” sono due momenti dedicati ai più giovani nell’ambito della rassegna In Velva Litterae.
Si è pensato di offrire due spazi dedicati ai più piccoli perché i temi trattati nei romanzi sono adatti a un pubblico adulto; nel contempo però si voleva donare un’occasione di riflessione ai giovanissimi.Il primo appuntamento è la narrazione drammatizzata di “Gualtiero e i pappagalli verdi”.
Una fiaba per comprendere
La fiaba, di Alida Maria Olivetta, affronta la tematica delle mine giocattolo e che ha concorso al Premio Andersen.
Il mondo degli adulti è qui raccontato attraverso il linguaggio della fiaba. Il libro da cui è tratta la fiaba è duro e senza sconti: propone il punto di vista dei giocattoli utilizzati come mine, del coltan raccolto da chi non ne potrà usufruire perché costretto alla fame.
Ex insegnante di disegno e storia della moda, da quando è diventata nonna Alida Maria Olivetta utilizza la narrazione per veicolare, ai nipoti di un’epoca tecnologica, i valori che l’hanno resa adulta.
Migrante digitale, attraverso il linguaggio crudo
ma protettivo della fiaba, Alida affronta i temi di un’attualità sempre più inquietante dalla cui lettura non ci si può sottrarre. Di sé Alida dice poco, non appare in pubblico ma preferisce essere conosciuta attraverso i suoi disegni e le sue parole; non osiamo dunque sperare nella sua presenza in rassegna ma vi porteremo il suo libro.
La fiaba sarà interpretata dai bambini che hanno partecipato al laboratorio di teatro (info 3404873623) tenuto a Velva e coordinato da me.
Se qualcuno fosse interessato mi può contattare al numero indicato.
Ju Jitzu sotto le stelle
Il secondo appuntamento è quello con il Ju Jitzu, una delle arti marziali più adatte allo sviluppo psicomotorio dei più piccoli.
Danilo Gabriele Mantegna racconta a politicacultura.com come nasce il suo incontro col ju-jitzu (in realtà Jujutsu):
Il mio rapporto con le arti marziali nasce da bambino: sono 20 anni che pratico arti marziali. Ero un cucciolo insicuro, schivo e privo di autostima; praticare arti marziali mi ha aiutato a formare il mio carattere.
Il Ju-Jitzu è una commistione di forza e cedevolezza, implica una grande capacità di concentrazione e aiuta a considerare la realtà da diversi punti di vista. Sono molte le testimonianze di istruttori che si raccontano timidi ma che sprigionano energia e calma con un unico sguardo: la tenacia e la voglia di imparare trasformano la timidezza in un’audacia controllata e serena perché la vera forza è quella di “essere”.
Danilo non si limita a insegnare arti marziali nelle palestre, egli ritiene lavora in contesti a rischio nella periferia urbana ove collabora con le scuole:
I ragazzi di periferia non sempre possono permettersi di pagare la retta di una palestra; ritengo che le arti marziali debbano essere in qualche modo ancelle dell’educazione formale, il loro apporto può essere determinante nelle scelte degli adolescenti.
Danilo sta studiando come educatore, sua intenzione è mettersi al servizio dei ragazzi più svantaggiati:
Non seguo il Ju-Jitzu solo come pratica sportiva ma come filosofia di vita.
In effetti il Ju-Jitzu consente di difendersi in contesti in
cui sembra contare solo la forza bruta; non a caso si narra che, nel 590, il terribile Tajamano Kokajo cercò di usar violenza contro Fior di Loto. La bambina, non sopportando l’umiliazione, si uccise ma il fratello decise di vendicarla.
Quest’ultimo non era forte ma era molto intelligente; si trovò per caso a passare sotto un salice: la neve fletteva le sue foglie ma non le spezzava.
Capì dunque che, laddove mancava la forza, si poteva utilizzare quella dell’avversario attraverso un delicato gioco di equilibri.
Dopo molti allenamenti il ragazzo perfezionò la sua arte e ottenne giustizia.
Tutto questo vi verrà raccontato a Velva il 17 agosto, nell’occasione Danilo Gabriele Mantegna e la sua allieva Martina Mirto drammatizzeranno Semi di Guerriglia di Camilla Ferroni.
I due atleti si esibiranno in un’ipnotica danza con le armi atta a rendere le distopiche atmosfere della Ferroni, autrice di un romanzo che potrebbe scalare presto le classifiche.
Rosa Johanna Pintus